Jill e Iain hanno ammesso che vedere il figlio in quelle condizioni, che non riesce nemmeno a giocare con la sorellina è straziante. «Amo mio figlio, ma non lo avrei mai costretto a vivere in questo modo», confessa la mamma, «Avrei interrotto la gravidanza se avessi saputo che era tanto dura per lui e per noi».
I genitori confessano di non sentirsi in colpa. Durante la gravidanza hanno sempre chiesto ai medici dello stato di salute del bambino, che sembrava essere buono. Poi alla nascita la scoperta della malformazione: Dylan ha un sondino con cui si nutre, non riesce ad articolare la mascella, a mangiare bene e a respirare. Durante i controlli in gravidanza era emerso un piccolo problema al braccio, i genitori avevano chiesto l'aborto, temendo fosse grave, ma i medici li avevano rassicurati.Oggi curare Dylan per loro è diventato molto impegnativo: Ian è stato cistretto a lasciare il lavoro e la loro vita ruota intorno alle cure del bambino.
«Avremmo solo voluto per lui una vita migliore», concludono i genitori, «L'unica nostra preoccupazione è il suo futuro». Fonte Leggo
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