lunedì 27 ottobre 2014

catania..VERONICA uccisa dopo una lite L’ex fidanzato ....Il padre Le avevo detto di stare attenta"

Le segnalazioni al 113 raccontavano di una violenta lite all’interno di una macchina in via Tezzano. Ma quando gli agenti sono arrivati hanno trovato solo il sangue della ragazza – italiana, non di Catania – raggiunta da diversi colpi di coltello da parte di un uomo che è poi fuggito. Nella notte è stato arrestato un 27enne di origini senegalesi Una lite finita in tragedia. È quanto in queste ore avrebbero ricostruito gli agenti della polizia di Catania. Dopo il ritrovamento del corpo di una donna, Veronica Valenti, una 30enne uccisa a coltellate in via Tezzano, vicino alla stazione del capoluogo etneo. Gli agenti della mobile hanno arrestato l’ex fidanzato che avrebbe confessato. Si tratta di un 27enne di origini senegalesi,Gora Mbengue, che avrebbe confessato nella notte: l’omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite originata dal rifiuto della donna di riprendere la loro relazione. La 30enne, originaria di Belpasso, è stata trovata ancora a bordo della sua auto, al posto di guida.La polizia ieri sera arriva sul posto a seguito di alcunesegnalazioni al 113. Le telefonate parlano di una violenta lite all’interno di una macchina in via Tezzano, una traversa tra la stazione e via Sangiuliano. Ma quando gli agenti arrivano è troppo tardi: il corpo della donna giace all’interno della sua auto, dal lato del volante, straziato da diverse coltellate all’addome e alla schiena. Già i primi testimoni parlano di un uomo che sarebbe fuggito.
Ma nell’auto rimane una ciabatta, dalla quale la polizia intuisce che è probabile che l’uomo abiti nelle vicinanze. Dai primi accertamenti risulta infatti che Valenti ha avuto una relazione con il giovane senegalese residente proprio in via Tezzano. La ricerca degli agenti si conclude nelle prime ore del mattino in via Plebiscito, dove Mbengue viene circondato, non oppone resistenza e confessa l’omicidio. L’accusa per lui è omicidio preterintenzionale, perché dalla ricostruzione fatta dalla polizia, avrebbe portato all’appuntamento il coltello.

"Le avevo detto di stare attenta"

CATANIA - "Ho sempre detto a Veronica di stare attenta, e adesso l'hanno uccisa senza pietà. Non sono razzista, ma hanno un altra cultura e modi di vivere diversi". Lo afferma Giuseppe Valenti, il papà della trentenne uccisa a coltellate a Catania dall'ex fidanzato, un senegalese di 27 anni, che non accettava la rottura della loro relazione. Valenti invita "il ministro dell'Interno, Angelino Alfano" a "chiamarlo per potere parlare con lui", anche di Mare Nostrum. "Ho una figlia sposata con militare statunitense di colore che vive negli Usa, e quindi non sono razzista - aggiunge - ma importiamo in Italia il 90% di delinquenti su questi barconi. Adesso il ministro Alfano deve dire una parola a tutta l'Italia in nome di Veronica, che era una bravissima ragazza"."Mia figlia ieri sera - ricorda Valenti - era uscita dal lavoro, mi ha mandato un messaggio e mi ha detto che tutto andava bene. In serata l'ho chiamata al cellulare, ma non mi rispondeva. E il mio cuore è impazzito...". "Si era lasciata con questo ragazzo - osserva - poi l'ha incontrato nuovamente e lei adesso non c'è più. Spero che questi messaggi arrivino a tutti, al governo e al ministro Alfano: ci vogliono maggiori controlli. C'erano stati degli episodi che erano stati segnalati alle Istituzioni, ma non ufficialmente. Non abbiamo denunciato e adesso è successo quello che è successo e dico ai papà e alle mamme: state attenti alle vostre figlie". "Sono contento che la squadra mobile della polizia - conclude il papà di Valentina - lo abbia arrestato, e sono grato agli investigatori. Adesso spero nella giustizia. Se me lo trovassi davanti? Non me lo faccia dire cosa farei...".

(Fonte ANSA)

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