sabato 25 ottobre 2014

Studente apre il fuoco a scuola 2 morti e almeno L’ira di Obama: «Mi sento frustrato

Ucciso il sospetto responsabile che ha fatto fuoco su un altro studente. I ragazzi 
sono stati fatti evacuare e hanno incontrato i parenti in un parcheggio

Di nuovo una sparatoria in una scuola americana: si tratta della scuola superiore Reynolds, a Troutdale, sobborgo di Portland, dove di prima mattina (le 8 locali, le 15 ora italiana), all’inizio delle lezioni, un giovane (si è scoperto poi anche lui studente, non è ancora chiaro se della stessa scuola) ha aperto il fuoco all’interno dell’edificio. L’uomo, un singolo aggressore, ha agito armato di fucile. Prima di essere trovato morto, ha ucciso uno studente e ferito un insegnante. Uno studente di 15 anni aveva raccontato di avere visto un insegnante di educazione fisica con indosso una camicia insanguinata. L’insegnante non presenta ferite gravi ed è stato curato sul posto. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente Obama: «Mi sento frustrato, succede tutti i giorni».Scuola chiusa
La scuola è stata immediatamente chiusa, le strade adiacenti transennate e sono stati posizionati camion dei vigili del fuoco e auto della polizia. Dall’interno, gli studenti inviavano messaggi alle famiglie con i cellulari. Una madre, intervistata da un’emittente televisiva, ha dichiarato di aver parlato con il figlio, quando ancora si trovava all’interno della scuola, che l’ha rassicurata sul proprio stato di salute, ma ha detto di essere preoccupato. Le squadre speciali Swat sono intervenute, perquisendo l’edificio classe per classe.
L’incontro con i genitori
Le emittenti televisive hanno poi mostrato le immagini degli studenti mentre venivano accompagnati fuori dall’istituto con le mani sulla testa. Gli studenti sono stati fatti uscire dalla scuola ed erano stati accompagnati in un vicino parcheggio, dove hanno incontrato i genitori. Un’ora dopo l’inizio della sparatoria la situazione era tornata sotto controllo.
Assalti a scuola
La sparatoria segue altri recenti attacchi nelle scuole o nei pressi di campus scolastici o universitari. Il 5 giugno un uomo è stato ucciso e altri due sono rimasti feriti quando un uomo armato ha aperto il fuoco in un edificio della Seattle Pacific University. Troutdale - il luogo della sparatoria - è una piccola cittadina di 15mila abitanti, sul fiume Columbia, a una ventina di chilometri da Portland. Al liceo sono iscritti circa 2.800 studenti che erano appena arrivati in classe quando è cominciata la sparatoria.
Obama: «Mi sento frustrato, succede tutti i giorni»
Anche il presidente Obama è intervenuto sull’ennesimo fatto di sangue: «La mia grande frustrazione è che in questa società non c’è la volontà di prendere alcune misure essenziali per tenere le armi da fuoco lontane dalle persone sbagliate»: l’ira di Barack esplode davanti alle telecamere. «Non siamo di fronte a un caso alla settimana, ma a una storia di tutti i giorni». E ancora: «Siamo l’unico Paese sviluppato nel mondo dove accadono queste cose. «Gli Stati Uniti - ha aggiunto Obama - dovrebbero vergognarsi per l’incapacità di varare leggi più severe sulle armi da fuoco. I politici sono terrorizzati dalla Nra», la potente lobby delle armi in America. «Io rispetto la tradizione e il diritto a possedere le armi - ha aggiunto Obama - ma è incredibile che non si riesca nemmeno a varare una legge che prevede i controlli preventivi su chi vuole acquistare delle armi», per verificare se gli acquirenti abbiano precedenti penali o problemi legati a disturbi mentali.
(corriere.it/)

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