mercoledì 15 ottobre 2014

Mangiare insalata in busta fa male: ecco perchè...LEGGETE

Varie ricerche sono state concordi sulla forte presenza batterica nelle foglie di insalata in busta e sulla rapida deperibilità dei prodotti


Il 5 per cento dell’insalata in busta che mangiamo potrebbe far male perché alterata. Una percentuale che sembra irrisoria ma che a ben vedere non lo è, visto che si tratta di insalata comunque venduta sui banchi di supermarket e discount. Il dato è emerso da uno studio eseguito dai ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Dei campioni esaminati, il 5,2% è risultato alterato. In pratica su 305 buste d’insalata prelevate dai banconi destinati alla vendita, una quindicina avrebbero contenuto foglie immangiabili, perché ammuffite (nella maggior pare dei casi) o contenenti terra e altri agenti. La ricerca è consistita nell’esaminare le insalate fresche e poi ricontrollarle una volta confezionate e immesse sul mercat0. Peraltro, su una delle foglie esaminate è risultato anche un caso di salmonella.
Eccezion fatta per casi-limite come questo, a non rassicurare molto è anche una ricerca condotta qualche tempo fa dall’Università di Torino proprio sull’insalata in busta e pubblicata sul settimanale Il salvagente. Per quanto riguarda la qualità dei prodotti esaminati, dalle analisi di laboratorio è risultato che quelle più soddisfacenti sarebbero la Bonduelle  e Dimmidisì (ma sarebbero anche alquanto costose). I test su una confezione di insalata Eurospin Foglia Verde, invece, avrebbero avuto quale effetto la sua positività all’Escherichia Coli, un batterio che indica il contatto con escrementi. Particolare che non deve far sorprendere, perché è assolutamente legale la possibilità che le foglie siano state concimate con letame. 
L’analisi da parte dell’Ateneo di Torino è stata effettuata due volte: una prima volta nella data di confezionamento e l’altra in quello di scadenza del prodotto. Nel primo caso, il 40% delle foglie imbustate avrebbe contenuto 1 milione di batteri per grammo. Mentre le analisi ripetute nella data di scadenza avrebbero fatto salire la percentuale di foglie invase dai batteri all’87 per cento. Sarebbe stato anche evidenziato, in certi casi, il deperimento dell’insalata in busta, prima della data indicata per la scadenza del prodotto.
Comunque sia, facciamo attenzione a quel che mangiamo e se proprio vogliamo acquistare insalata in busta, è sempre consigliabile lavare bene le foglie, nonostante nella confezione ci sia scritto che non c’è bisogno. Un po’ di igiene in più non guasta mai.
Fonteresapubblica.it

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