sabato 27 settembre 2014

Renzi: art. 18 crea lavoratori di serie B. Marchionne: pieno appoggio a riforme LEGGETE ARTICOLO

Roma, 26 settembre 2014 - In Italia continua a tenere banco il dibatitto sulla riforma del lavoro, argomento sul quale oggi è intervenuta anche la Ceiammonendo il governo ("Ora basta slogan"). Intanto dagli Stati Uniti il premier Matteo Renzitorna a ribadire: ''Faremo tutto il necessario per ridurre la disoccupazione"In visita al quartiere generale di Fiat-Chrysler ad Auburn Hills (Detroit), il presidente del Consiglio si serve delle stesse parole che presidente della Bce, Mario Draghi, usò per frenare le speculazioni dei mercati e salvare l'Euro. "Sto facendo una citazione che spero mi porti la stessa fortuna'', dice infatti. 
E Renzi raccoglie un nuovo endorsement da parte da parte dell'a.d. di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne. "Continuiamo ad appoggiare il presidente per l'agenda di riforme che sta portando avanti. E' essenziale avere un indirizzo chiaro e penso che ce lo stia dando", dice l'amministratore delegato del Lingotto nel corso della conferenza stampa congiunta dentro lo stabilimento. Marchionne non nasconde che "la sfida che il presidente ha davanti non è da tutti", ma ammette che ciò che gli piace di Renzi è proprio "che non ha paura".
E, dal canto suo, Renzi si augura un successo come quello del manager. "Cosa mi accomuna con Marchionne? Spero il finale". "Lui ha preso due aziende che sembravano bollite ed è riuscito a farne un gruppo in grado di stare sul mercato globale - osserva il premier -. Ci accomuna l'idea che l'Italia non sia un Paese bollito come viene dipinto dagli opinionisti, ma ora bisogna restituire speranza ai cittadini, anche rischiando. E se non rischia lui, un primo ministro poi non può chiedere ai cittadini di rischiare". "Ho assorbito diverse critiche dall'Italia e me ne sono fregato", gli spiega Marchionne, suggerendogli di "fare lo stesso".
Oltre a qualche scambio di battute e al sostegno reciproco ("Fiat è un'azienda storica e oggi è diventata una grande azienda con capacità globale. Questa è una scommessa che ci piace, l'idea del Made in italy che vogliamo supportare e difendere"), Renzi però si focalizza sull'articolo 18. "Il reintegro non è il meglio se crea lavoratori di serie B'', spiega. "Se è una scelta politica, che rispetto, mi domando: è la scelta migliore per il sistema italiano? E' una scelta che assicura la riduzione della disoccupazione? E' una scelta che garantisce i diritti? Perché qualcuno ha diritti di serie A se sta in un'azienda di 15 dipendenti e di Serie B se i dipendenti sono 14'', afferma.
E il presidente del Consiglio si dimostra fiducioso, escludendo una spaccatura nel Pd per il Jobs act. "Non vedo questo rischio", dice. A chi, infine, gli chiede un commento sul monito dei vescovi italiani, risponde: "Rispetto ogni tipo di considerazione che venga dalla Cei o da altri".
Fonde quotidiano.net

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